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domenica 17 giugno 2012

Al prossimo capitolo

Se esistesse un libro sulla vostra vita, che libro sarebbe? Uno di quei romanzi fondamentalmente allegri, con qualche problemino da risolvere nel corso della storia, ma con un lieto fine assicurato? O uno di quei romanzi cupi, quei mattoni intensi e profondi, con quei personaggi complessi e tormentati?
Ecco, io proprio ieri ci pensavo. A come sarebbe il libro della mia vita.
Credo che l'ipotesi più verosimile sarebbe un giusto mix tra le due cose. Il romanzo allegro mixato alla cupezza. In verità non sono sicura che il termine "cupezza" sia corretto. Mi sembra un termine molto pesante. Forse potrei definire il mio libro un mix tra momenti di splendido sole a momenti di squallido buio.
Se in questo momento stessi leggendo quel libro, penso che mi ritroverei stazionaria ad un capitolo di questo genere. Un po' buio. Il perchè? Non lo so.
Sono quei momenti che (mi auguro) ognuno passa nella propria vita. Momenti di intensa stanchezza, di tristezza. Di paura, di solitudine.

Sono vicina alle ferie finalmente. Ancora due settimane poi potrò regalarmi una settimana di mare che intendo passare rilassandomi e leggendo. Me ne frego della tintarella. Devo liberare i polmoni e il naso dalle mie allergie con una bella passata di aria salmastra. Curare la pelle con l'acqua di mare. Coccolare il mio cervello con libri e musica. Ma soprattutto devo prendermi cura dei miei nervi. Quelli credo siano i messi peggio.
I primi cinque mesi di quest'anno sono stati tremendi. Tanto lavoro, tante rogne, ma soprattutto il contratto in scadenza. Non un cenno da parte di chi di dovere su quale sarebbe stato il mio futuro. La paura da parte mia di chiedere. Trovarsi di giorno in giorno sempre più vicini alla scadenza e non sapere. Non sapere se puoi fissare la scadenza delle tue pratiche dopo maggio.
Ora che mi è stato comunicato che posso stare tranquilla, che c'è un contratto nuovo pronto per me, ho cercato di rilassarmi. E tutta la tensione accumulata in questi mesi me la sono ritrovata addosso, sulle spalle, come un carico pesantissimo. Come una moltitudine di roba che ho ammonticchiato in un angolo per mesi e mesi, continuando a rimandare il momento in cui l'avrei tolta da lì. Ora è tutta lì, sulle mie spalle, che preme. Il risultato è l'estremo stato di apatia in cui mi trovo. Zero voglia di uscire, zero voglia di vedere gente, zero voglia di parlare di questo mio passeggero malessere. E infatti ne scrivo. (Ammetto che il segnale più allarmante sullo stato dei miei nervi mi è arrivato l'altro giorno quando dovevo fare shopping e non ne avevo voglia. Terribile.)
Poi c'è l'insoddisfazione del dover fare ogni giorno le stesse cose. Sentirsi come in gabbia. Entrare in prigione tutte le mattine. Avere scampoli di giornata per vivere. Fare le cose di fretta, avere i minuti contati. Il tentativo di ritagliarsi piccoli attimi in cui cercare di essere felici. Perchè essere felici si può, si deve. 
L'arrivo dell'estate, del caldo che ho aspettato tutto l'inverno. Constatare che è solo una stagione, non uno stato d'animo. Fermarsi a pensare che tra due settimane compio 26 anni e me ne sento addosso sei di meno. O sei di più, non saprei. La gente intorno a te si evolve e tu resti ferma lì.
In fondo, essendo una persona razionale, so che questi sono pensieri cattivi che si affacciano aiutati da questa enorme stanchezza e dal pessimo umore. Non ho nulla di cui lamentarmi veramente. Ma è quando si è più fragili che si è più soggetti a sentirsi insoddisfatti. Supererò anche questo momento come ne ho superati altri simili. Scriverne mi aiuta ad inquadrarlo meglio, a vederne i punti deboli e a sconfiggerlo.
E' quel capitolo del libro su cui di solito ci si ferma perchè non sembra portare da nessuna parte. La staticità della storia, il poco spessore dei personaggi. La noia. Quando capita a me, mentre sto leggendo, di solito abbandono per un po' il libro, aspettando che mi ritorni la voglia di continuarlo. Perchè lo so, è sempre così. Dopo tutti i capitoli più noiosi e apparentemente sospesi, c'è una storia che continua, un sole che torna a splendere.

2 commenti:

  1. Probabilmente il libro della mia vita è più brutto di come lo vorrei... ma devo ancora scrivere il finale!!!

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  2. ti lascio un salto propondendoti di fare un salto su nostro blog creato per chi ama scrivere o leggere o meglio...volare con la fantasia

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